Abbazia Territoriale di Subiaco

Gli istituti culturali

 

Archivio storico

 

L’Archivio nasce nel 1638, anno in cui l’Abate Commendatario di Subiaco aggiunge al governo temporale del territorio anche la sua cura spirituale, fino ad allora esercitata dai vescovi di Tivoli, Palestrina ed Anagni. Nel complesso archivistico si conservano, pertanto, gli atti prodotti dalla Curia e dagli altri uffici ed enti ecclesiastici, cui si aggiungono i documenti di personaggi che hanno ricoperto un ruolo in seno all’Abbazia. La vasta e preziosa documentazione concerne, fino al 1870, tutti gli aspetti della storia delle 17 comunità che hanno costituito la Diocesi sublacense: l’amministrazione della giustizia civile e criminale, i governi locali, la demografia (stati delle anime, matrimoni, genealogie delle famiglie), il paesaggio agrario ed urbano, l’edilizia ecclesiastica e laica, il patrimonio storico-artistico, ecc. L’archivio conserva anche tutta la documentazione legata al governo in spiritualibus degli abati commendatari dal 1638 al 1915 e degli abati ordinari fino al presente: le sacre visite e tutti gli atti prodotti nell’esercizio del governo spirituale e materiale del clero (parrocchie, chiese, ordinazioni, prebende, predicatori e missionari, seminario, ecc.) e dei luoghi pii (confraternite, ospedali, monti frumentari). Nel corso del tempo, per varie vicissitudini, nell’archivio sono confluiti anche altri fondi documentari.

Dal 2003 è in corso il riordinamento, la schedatura e l’inventariazione dell’intero patrimonio documentario, costituito da più di 9.000 unità. Oltre a pochi atti riferibili ai secoli XIV (in copia)-XVI, il materiale archivistico di maggiore consistenza è databile tra il XVII e il secondo decennio del XXI secolo.

 

Per approfondire…

Biblioteca Pio VI

 

La biblioteca fu istituita alla fine del ‘700 quando papa Pio VI, allora abate commendatario di Subiaco, volle donare al Seminario dell’Abbazia un fondo librario di circa 5mila volumi realizzati a partire dal XVI secolo. Intento del Pontefice era quello di promuovere la formazione dei giovani studenti avviati alla vita ecclesiastica.

Il patrimonio librario è stato successivamente arricchito da donazioni e acquisizioni che lo hanno portato a contare più di diecimila pubblicazioni afferenti a numerose discipline.

Al fine di promuovere appieno la conservazione, la fruizione e la valorizzazione di questo importante patrimonio librario, l’Abbazia Territoriale di Subiaco ha promosso la catalogazione dell’intero fondo nell’Indice del Servizio Bibliotecario Nazionale e il restauro di una parte consistente dei libri più antichi.

Rocca Abbaziale

 

L’antica fortezza fu istituita dall’abate Giovanni V nell’XI secolo allo scopo di amministrare i possedimenti abbaziali e presidiare efficacemente la vallata sottostante. Dalla metà del ‘400 divenne residenza degli abati commendatari. Tra gli abati commendatari di Subiaco ricordiamo in particolare papa Pio VI, al secolo Giovannangelo Braschi, che fece eseguire numerose opere pubbliche e commissionò l’ultimo corpo di fabbrica della Rocca Abbaziale.

Dal 2013 la gestione dell’edificio è affidata al Comune di Subiaco che provvede a garantirne la fruizione.

 

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Museo Ceselli

 

Il museo nasce per custodire e valorizzare il materiale archeologico e antropologico raccolto a partire dal 1847 da Luigi Ceselli, capitano del Genio dello Stato Pontificio ed esponente di spicco della nascente paleontologia. La sua collezione passò nel 1882 nelle mani del figlio Marco, ingegnere, che volle farne dono all’Abbazia di Subiaco per omaggiare il padre e lo zio Mariano, già monaco benedettino. In seguito la collezione si è arricchita di reperti collegati alla locale Villa di Nerone.

Dopo essere stato danneggiato e parzialmente disperso a causa dei bombardamenti  del 1944 che distrussero la parte anteriore del Monastero di Santa Scolastica, negli anni ’70 è iniziato il recupero e la catalogazione della collezione Ceselli ad opera del Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Vito Agresti. Nel 2000 l’abate Meacci ha inaugurato la nuova collocazione del Museo Ceselli.

Attualmente il Museo è in attesa di riaprire al pubblico, dopo un periodo di chiusura dovuto ad indispensabili necessità di ristrutturazione.